In questa sezione, gli studenti affronteranno gli elementi che appartengono all’analisi economica da una prospettiva ampia, con particolare attenzione nei confronti di tutti gli ambiti della vita delle persone e delle comunità e, in particolare, approfondendo i meccanismi di definizione di valore e scambio di beni e servizi.

Prima di affrontare il sistema finanziario e la proposta di finanza etica, consideriamo che gli studenti possano cominciare a conoscere e rivelare elementi dell’economia che nella vita quotidiana vengono considerati complessi o remoti, ma che, da un punto di vista critico, dovrebbero naturalizzare e comprendere come parte essenziale della nostra vita.

A cosa serve realmente l’economia? Quanti modi di comprendere l’economia esistono? Alcuni di questi modi hanno avuto priorità rispetto ad altri? Questa differenza genera alcune diseguaglianze nel modo di concepire le relazioni sociali e collettive?

Se comprendiamo l’economia come mezzo per spiegare i meccanismi e l’organizzazione sociale che abbiamo creato per coprire i nostri bisogni, possiamo vedere che il modo di spiegarlo può essere diverso.

Alcuni punti di partenza che riteniamo preziosi anticipare in questa sezione hanno a che fare con un lavoro che va oltre le attività didattiche che proponiamo qui, per questo motivo, in allegato a questa sezione offriamo materiale di riferimento e di riflessione che può aiutare a introdurre alcuni argomenti, a stimolare dibattiti durante le attività o ad approfondire alcuni contenuti a seconda del gruppo e dell’interesse.

 

Punti di partenza*:

L’economia è bella.  L’economia è l’ambito in cui ci poniamo domande come: Cosa voglio fare? Di cosa ho bisogno? Come voglio vivere? Che tipo di vita voglio vivere? Queste domande ci fanno rendere conto che siamo esseri fragili, vulnerabili e interdipendenti, che abbiamo bisogno gli uni degli altri e che solo con altre persone è possibile vivere e rendere realtà i nostri sogni e le nostre illusioni. L’economia è formata dalle relazioni e dal modo in cui ci organizziamo come società. Proprio come l’economia ci aiuta a essere consapevoli di questa interdipendenza, ci aiuta anche a capire la necessità delle risorse e del loro uso sostenibile, la cura della vita e del pianeta.

L’economia ha una cattiva reputazione. L’economia, come qualsiasi scienza sociale, non è del tutto misurabile, è soggetta al fatto che le persone sono imprevedibili, la vita è incerta, mutevole, inaspettata e le relazioni tra le persone sono complesse, tanto da farla sembrare a volte una scienza oscura. Forse perché spesso si incide sul fatto che le risorse naturali sono limitate e si è tanto parlato del concetto di scarsità. A volte questo la fa sembrare una scienza triste. Forse perché negli ultimi trent’anni è stata creata la falsa convinzione che l’economia sia uguale alla finanza, la finanza così com’è stata configurata negli ultimi decenni, e questo può farla sembrare interessata, lucrativa e speculativa.

Il contesto storico. L’economia è formata da un insieme di pratiche messe in atto da persone che, pertanto, non possono essere scollegate dal momento storico, culturale e sociale in cui hanno luogo. Qualsiasi approccio all’evento economico deve essere inquadrato in un determinato contesto storico.

Intorno agli anni ’80, con la nascita del concetto di capitale finanziario, la generazione del denaro già non ha nulla a che fare con la generazione di prodotti e beni. La giocoleria finanziaria della generazione del “denaro” non è più spiegata dalla logica della creazione di ricchezza. Negli anni ’90, l’accelerazione dei processi di globalizzazione come la delocalizzazione, l’espansione del potere delle multinazionali o la geopolitica fiscale influisce anche sul modo in cui configurare e comprendere l’economia.

Con il XXI secolo e dopo continue crisi finanziarie in tutto il mondo, la concezione alternativa della comprensione delle relazioni economiche (almeno negli esercizi su scala locale) sta diventando più significativa: banca del tempo, monete sociali, cooperativizzazione di fabbriche, orti, ecc.

Lo scambio globale ci aiuta anche a comprendere le relazioni economiche, vitali, da altri punti di vista, altre cosmovisioni, altre priorità. Esempi che, nonostante le crisi finanziarie, risorse, tempi, talenti, elementi a favore della sostenibilità della vita, sono propri di territori e comunità e non dei loro “proprietari o titolari”.

La sfida collettiva è imparare a cercare elementi e riflessioni, strumenti che ci aiutino a creare storie economiche più inclusive, a superare le storie convenzionali di lavoro, produzione, consumo perché disumanizzano le pratiche economiche, rendono invisibili molte altre pratiche e conferiscono alla finanza uno spazio egemonico di mero scambio di interessi lucrativi.

Le attività didattiche di questa sezione hanno lo scopo di aiutare gli studenti a riflettere sul concetto di economia, sulla valutazione critica dei consumi e, in particolare, sull’esercizio etico e riflessivo, per essere consapevoli del meccanismo stesso del dare valore ai beni e servizi nelle relazioni economiche.

* Questi punti di partenza sono tratti dal documento preparato da Joana Conill per il progetto di Miglioramento della diffusione e l’aggiornamento dei materiali didattici per l’asse della Sostenibilità economica e sociale della banca delle risorse di Edualter

 

Riferimenti

A cosa serve davvero l’economia?  |  Miren Etxezarreta  |   Paidós, 2015

El mito del crecimiento y el mito del desarrollo (Il mito della crescita e il mito dello sviluppo)  4:10 |  Yayo Herrero |

Otra vida es possible (Un’altra vita è possibile) (Documentario)  53:22  | Produzione: Joana Conill